Barolo, Barbaresco e Roero – Serata GO WINE 23 febbraio 2020

La manifestazione

Frequento questa simpatica anteprima dei vini mito di Langhe e Roero, presentati a Milano da Go Wine, ormai da parecchi anni e devo dire trovo sempre indicazioni interessanti per un futuro consumo e per future iniziative. Un plauso per la meritoria costanza organizzativa a Go Wine, che questo 23 Febbraio 2020 ci ha portato 48 Produttori, incluso l’ottima distilleria piemontese Sibona, con circa 200 vini in degustazione.

Di seguito le preferenze di Sorsi di Territorio riguardo quel 25% di aziende incontrate e di vini degustati. Il cuore arcobaleno simboleggia qualcosa che va oltre il giudizio quantitativo, qualcosa che lascia un’impronta profonda di territorialità, di empatia gustativa, che esonda il valore, comunque elevato, del gusto.

Gli assaggi da Podio.

Ecco il podio di Sorsi di Territorio limitatamente ai vini degustati il 23 Febbraio.

1° gradino

  1. Barolo Riserva San Bernardo 2013 di Palladino

2° gradino (Vini in ordine alfabetico secondo il nome dei Produttori)

  • Barbaresco Giacone 2012 di Cascina Alberta 
  • Roero Trinità 2015 di Malvirà
  • Roero Monfrini 2016 di Ponchione   

3° gradino (Vini in ordine alfabetico secondo il nome dei Produttori)

  • Roero Valmaggiore 2016 di Cascina Chicco
  • Barbaresco Massalupo 2015 di Lano
  • Roero Trinità 2007 di Malvirà
  • Barolo Parafada 2015 di Palladino
  • Barolo Cannubi 2016 di Francesco Rinaldi & Figli
  • Barolo Arborina 2016 di Mauro Veglio

I Produttori  da visitare (o che mi piacerebbe conoscere più da vicino)

Se è vero che a tavola non si invecchia allora credo che anche alle visite in cantina si dovrebbe applicare lo stesso detto. Non mi ricordo una visita che non mi abbia lasciato qualcosa. Le persone sono appassionate, e vogliono rappresentare al meglio il proprio territorio. In alcuni casi ti avvicini a visioni della vita e del vino che rimarranno a lungo nei tuoi ricordi.  Data la premessa è però vero che non è facile giudicare senza conoscenze pregresse, e sulla base di una semplice degustazione in un contesto pubblico.

Ciononostante, pur essendo evidenti i limiti del contesto, spesso mi rimane il desiderio di approfondire. Diciamo che il livello medio / alto dei vini, la gamma e il rapporto qualità / prezzo sono la base razionale.

A questa si aggiunge qualcosa, possono essere i modi dell’accoglienza, una descrizione dei vini accattivante, una storia legata alla cantina o al territorio, una suggestione particolare che ha fatto effetto in quella particolare occasione …

Tornando alla serata, e come avrete capito senza nulla togliere alle stupende cantine non menzionate o che pure trovate nei vini da Podio, descrivo di seguito quelle che il 20 Febbraio si sono più avvicinate alla categoria sopra descritta, dove lavorano, cosa producono e perché giudico valga la pena seguirle:

Cascina Alberta, Treiso

Siamo nella zona di produzione del Barbaresco, ma la cantina produce anche 2 ottime Barbera d’Alba e un altrettanto buono Nebbiolo, non contando un Riesling maturato in botte di ceramica a tiratura limitata. Il loro Barbaresco si chiama Giacone, commercializzato a partire dall’annata 2012, che è stata ripresentata, come avete visto nel Podio sopra riportato, in grandissima forma il 20 Febbraio insieme all’ultima uscita, il 2017. La cantina è giovane, si respira entusiasmo, i vini sono tutti validi e tendono all’eccellenza nelle rispettive categorie. La cifra stilistica è la bevibilità. Da seguire nel tempo.

Malvirà, Canale d’Alba

Quando si parla di vertici qualitativi raggiunti nel Roero non si può più fare a meno, da alcuni decenni in qua, di parlare di Malvirà. A dispetto della notorietà della cantina tra appassionati e specialisti, è la prima volta che ho avuto l’opportunità di assaggiare insieme più vini e di parlare direttamente con il produttore. La qualità dei vini, 3 Roero, di cui 2 da vecchie annate, un Barolo, e un ottimo bianco Arneis, e la passione che ho riscontrato, sono di ispirazione per coinvolgerli in future iniziative dedicate a chi ci segue.  

Ponchione, Govone

Ancora Roero. La maggiore frequentazione mi consente qui di essere un po’ più netto nei giudizi. Ponchione offre un’ampia gamma di vini, e per tutti cerca di ottenere il massimo. Dal nuovo spumante presentato il 20 Febbraio, un metodo classico Rosè a base Nebbiolo, al bianco Arneis, ai rossi Barbera in 2 spettacolari versioni, al Nebbiolo e infine al cavallo di razza della casa, il Roero Monfrini. Sempre vini buoni / eccellenti, simpatia e passione, e rapporto qualità / prezzo. Prossimamente fra le nostre iniziative di acquisto. 

Mauro Veglio, La Morra

Siamo nel cuore dei Barolo gentili, quelli dei paesi di Barolo e appunto La Morra, per distinguerli dai più strutturati di Serralunga e Monforte. Primi assaggi in assoluto di questa cantina il 20 Febbraio. 4 Baroli, di cui un buon base e 3 Cru, tutti tra molto buono ed eccellente. Bella accoglienza, sensazioni veraci di territorialità al palato e nella descrizione dei vini, rapporto qualità / prezzo preannunciato molto buono (vi saprò eventualmente dire) e gamma di rossi che si preannuncia interessante da esplorare (Nebbiolo, Barbera, Dolcetto)